La storia di Jovid, da rifugiato a commerciante. “Ai migranti dico: imparate la lingua, fate amicizia”
Da rifugiato politico a commerciante: la storia di Sultany Jovid, 26 anni, scappato dall’Afghanistan 13 anni fa. Ha lasciato il suo paese quando aveva solo 15 anni, in quel periodo in Afghanistan erano arrivati gli americani ed era in corso la guerra. Ricorda bene le case distrutte, le persone uccise e tutte le tante difficoltà, a partire dalla fame: “Si mangiava ciò che si riusciva a coltivare”.
E ancora ricorda quando ha visto per la prima volta la morte in faccia, durante una scalata di una montagna, insieme al padre, per raggiungere la Turchia: 36 ore di cammino con pochi biscotti secchi e un po’ di acqua. La paura di morire si è presentata di nuovo quando Jovid ha deciso di lasciare la Turchia per arrivare in Grecia. Di notte, in un piccolo gommone, insieme ad altre sette persone, ha remato per circa otto lunghe ore, sempre con il timore di non riuscire ad arrivare vivo a destinazione.
“Molti miei amici sono morti, sono caduti in acqua”. Ancora una volta ha pensato di non farcela quando dalla Grecia ha deciso di imbarcarsi per arrivare in Italia. Lo ha fatto rimanendo arrampicato sull’asse di un camion per dodici ore, dentro una nave, fino a quando poi è riuscito a sbarcare a Bari. Dopo una breve permanenza tra il capoluogo pugliese, Roma e Crotone, Jovid è arrivato in Sardegna, dove ha richiesto asilo politico trovando accoglienza allo Sprar (servizio centrale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Nella nostra Isola Jovid è riuscito a rifarsi una vita. In Afghanistan era un sarto, qua ha iniziato il suo percorso studiando l’italiano e poco dopo ha trovato un lavoro: vendeva i giornali in spiaggia. “Il mio obiettivo era quello di riuscire a conservare dei soldi”, spiega. Poi ha trovato un’occupazione come sarto per due anni, e ancora come dipendente in quello che da tre anniè il suo locale.
Jovid vuole mandare un messaggio a chi oggi arriva in Sardegna come richiedente asilo: “Tenete duro, imparate la lingua e poi cercatevi un posto di lavoro, qualsiasi esso sia, le persone razziste ci sono, ma andate avanti rispettando le regole degli italiani”.
da Tiscali.it
Segnalato da:
Alessandra Serra
Alessandra Serra
Categories: Segnalazioni
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