A Camaro, Messina, gli italiani si oppongono alla chiusura di una casa accoglienza
Spostiamoci in Sicilia. È il 18 novembre, siamo nel quartiere Camaro di Messina e una catena umana fatta dalle famiglie residenti circonda l’istituto delle suore Immacolatine per dire no alla chiusura di Casa Mosè, il centro di Pronta accoglienza per i Minori stranieri non accompagnati (Misna). Già nei giorni precedenti la gente del rione, mamme, bambini e volontari della parrocchia avevano realizzato striscioni inequivocabili,“A Camaro siamo tutti africani” e “Siamo tutti siciliani”, per dimostrare la loro vicinanza a questi minori approdati sulle coste siciliane senza nessun genitore, nessun adulto, alla ricerca di una nuova vita, di un riscatto. Arriva sul posto anche la Digos che appurato il carattere pacifico del sit in, ha fatto “marcia indietro” dando indicazioni ai servizi sociali del Comune di non forzare con il trasferimento dei minori in altri centri. Al momento quindi i ragazzi continuano ad essere ospitati nel centro di pronta accoglienza fino a che non si riesca a trovare una soluzione alla mancanza di fondi dato che Roma non eroga i contributi pattuiti per i Comuni in cui si fa accoglienza e questi ultimi non sono nelle condizioni di sostenere gli enti che quotidianamente si occupano dei Misna.
da Openmag
Paola Barbagallo
Categories: Segnalazioni
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