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Bellissimi di Dolcedo, la cena dell’amicizia con i migranti

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Dolcedo – Un paese, una piccola comunità sceglie la strada dell’accoglienza e organizza una cena di benvenuto per un gruppo di migranti appena arrivati, sbarcati in Sicilia e poi trasferiti, sparpagliati nelle diverse comunità, tra cui appunto quella organizzata in una casa della curia a Bellissimi. Siamo in un borgo della val Prino. Bellissimi è una frazione di Dolcedo, una decina di chilometri da Imperia.

Una tavolata lunga, quella delle feste in piazza. Nei piatti cous cous, condiglione, torte verdi, pizze e focaccia: sono i piatti preparati nelle case dagli abitanti del borgo. La cena dell’altra sera è stata organizzata in modo spontaneo, da un gruppo di persone che hanno voluto accogliere – nel segno più autentico del “pane” e della condivisione – i giovani migranti appena arrivati dalla Nigeria.

La cena ha coinvolto alla fine oltre 70 commensali, tra abitanti, turisti e migranti. Oltre ai 6 di Bellissimi, sono stati invitati anche i 10 migranti ospitati dalla vicina Vasia e i lavoratori della Cooperativa Jobel, coordinati dalla Dott. ssa Claudia Regina, che si sono occupati della loro sistemazione. A guidare il gruppo degli organizzatori è stato Natalino Trincheri, marito del consigliere di Dolcedo Pierangela Fierro (che ci tiene però a sottolineare che la politica non ha nulla a che fare con questa).

Ecco il racconto di Trincheri: “Il Sindaco Giovanni Danio, nei giorni scorsi, si era presentato mestamente a noi cittadini, annunciando che in paese sarebbero arrivati 6 migranti provenienti dalla Nigeria. Si aspettava le lamentele della gente e invece alcuni di noi hanno deciso di accogliere i migranti organizzando per loro una cena. Spontaneamente si sono uniti molti turisti che hanno portato cibo e sorrisi. Un turista norvegese, non potendo restare a cena con noi, ha portato una focaccia fatta con le sue mani. Ve lo immaginate? Uno dei piatti tipici liguri cucinato da un norvegese e servito a ragazzi nigeriani. Se non è integrazione questa!”.

“Non giudico chi non accetta i migranti. Semplicemente alcune persone hanno paura delle novità” prosegue Trincheri, commentando le reazioni di coloro che invece, in altri paesi, non hanno preso bene l’arrivo dei migranti. Noi stiamo lavorando affinchè questa iniziativa non rimanga fine a se stessa, ma diventi un’occasione di crescita per noi e per i ragazzi che sono arrivati qui. Ci stiamo attivando per chiedere che possano rendersi utili, prendendo parte ad esempio alle operazioni di pulizia delle strade, in supporto agli operai della Provincia impegnati con lo sfalcio dell’erba. Non possono utilizzare, ovviamente, i decespugliatori, ma possono aiutare con scope e rastrelli.”

Il racconto si conclude con un augurio per il futuro: Speriamo davvero che questi ragazzi possano trovare la loro strada e noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di aiutarli a fare il primo passo. È stata una bellissima esperienza e ci auguriamo che sia un esempio di collaborazione e integrazione per tutti.”

 

da Il  Secolo XIX e da Imperiapost.it


Segnalato da:
Filippo Minacapilli e Gabriella De Rosa

Categories:   Segnalazioni

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