Asti. I rifugiati fondano una start-up agricola tra le vigne dei migranti sfruttati
A Canelli (Asti) la cooperativa sociale Crescere insieme ha formato una decina di rifugiati accolti in due centri Sprar all’agricoltura biologica, affidandogli 11 ettari di vigne e frutteti. Verso la fondazione di un’azienda di produzione e vendita diretta.
Ogni anno, a settembre, ne arrivano a centinaia: sono soprattutto bulgari e macedoni, ma tra loro ci sono anche marocchini, romeni, africani. Spesso e volentieri sono sottopagati; e chi non riesce a strappare un contratto a una delle aziende vinicole locali è costretto a ripiegare su dei veri e propri giri di caporalato, finendo nel frattempo a dormire in quelle che sono ormai conosciute come “tendopoli della vergogna”. A sentirla così parrebbe Rosarno, in Calabria; ma tutto ciò accade a Canelli, Piemonte, terra di vini e spumanti pregiati, oltre che delle nocciole che hanno dato vita alla crema dolciaria più famosa del pianeta.
Dagli anziani del posto, diffidenti per natura, i braccianti stranieri sono stati ribattezzati “maramao”, dal nome di una delle canzonette italiane più in voga negli anni 30. Ma “Maramao” è anche il nome di una nuova start up agricola che da queste parti sta cercando di creare una relazione più sana tra migranti e territorio: a impiantarla è stata la coop sociale “Crescere insieme” di Acqui Terme (Asti), che in provincia di Alessandria gestisce due progetti Sprar (Sistema di protazione richiedenti asilo e rifugiati) per migranti in età adulta e per minori non accompagnati. Proprio loro sono i destinatari degli undici ettari di terreno che la coop sta coltivando a Canelli e nella vicina Calamandra: “Abbiamo formato all’agricoltura biologica una decina di rifugiati” spiega Claudio Amerio, responsabile del progetto. “Al momento, con la formula del tirocinio formativo, sono loro a occuparsi della coltivazione dei terreni; ma l’anno prossimo parteciperanno alla fondazione di una vera e propria azienda agricola, che si occuperà di produrre e trasformare uva, nocciole, frutta secca e cereali”.
Andrea Fama
Categories: Segnalazioni
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