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A Milano un’associazione si prende cura di rifugiati, richiedenti asilo e vittime di tortura

L’Associazione di Volontariato “Naga Onlus”, di natura laica e apartitica, si è costituita nel capoluogo lombardo nel 1987 con lo scopo esclusivo, come riportato nello statuto, di perseguire “finalità di solidarietà sociale attraverso la promozione dell’impegno umano e sociale dei cittadini democratici senza alcuna discriminazione su base etnica, religiosa, politica, di orientamento sessuale e di genere, al fine di stimolare attività di carattere socio-assistenziale, della difesa e garanzia dei diritti nei confronti di cittadini e popoli stranieri, rom e sinti”. In base a questo principio, gli oltre 300 volontari che ne fanno parte, garantiscono assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a rom, sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura e, inoltre, conducono attività di formazione, documentazione e lobbying sulle Istituzioni. Il Naga nasce da un incontro particolare, avvenuto verso la fine degli anni Ottanta nel campo di Triboniano, all’estrema periferia nord-ovest di Milano, tra colui che poi ne diventerà il fondatore, Italo Siena, che in quel periodo agiva come medico nei campi rom dell’hinterlandmilanese, e un abitante del campo. In quegli anni non esisteva ancora una regolarizzazione dell’immigrazione considerata ‘clandestina’ e gli ‘irregolari’ semplicemente erano relegati nella paradossale condizione di invisibili, fisicamente emarginati in zone periferiche alla vita normale delle città, la cui lontananza – che a sua volta voleva dire assenza di servizi di ogni genere, da quelli igienico-sanitari a quelli sociali e aggregativi –  veniva sancita da un’indifferenza di natura assurdamente burocratica. Da questo momento storico e da questo stato delle cose si avviava, e tuttora continua, l’avventura del Naga. Dall’apertura di un primo piccolo ambulatorio nel 1987, l’associazione si evolve e nel 1989 acquisisce una sede nuova e più estesa che contribuisce a far crescere le attività, così come il numero di volontari che gradualmente si avvicinano al suo obiettivo: “difendere e tutelare i diritti di stranieri e nomadi al di là di qualunque legge che li veda regolari o irregolari, per noi sono semplicemente delle persone di questo mondo”.

Naga 2 sito

Nonostante l’opera della onlus milanese riguardi la sfera dei servizi offerti dalle istituzioni statali, al Naga ci tengono a sottolineare che si tratta di attività con uno scopo ben preciso. “Noi ci siamo e cerchiamo di tutelare i diritti nel momento in cui l’istituzione, che dovrebbe farlo,è assente”, ci dice Arianna Foletti, volontaria dell’associazione che abbiamo incontrato per una conversazione sull’argomento, “erogando un servizio nel momento in cui il potere pubblico non lo eroga e conducendo parallelamente un’azione politica affinchè poi sia quest’ultimo ad arrivare a occuparsene”. Le attività del Naga sono molteplici, parallele e si integrano tra di loro: Arianna ci spiega che è presente “un ambulatorio medico, esclusivamente per coloro che non hanno il permesso di soggiorno e, quindi, hanno difficoltà ad accedere al servizio pubblico sanitario, al quale è affiancato un servizio di facilitazione all’accesso alle informazioni legali: dai permessi di soggiorno ai ricongiungimenti familiari, dal lavoro ai minori, dalle pratiche di matrimonio alle regolarizzazioni, dalle espulsioni, al decreto flussi e domande d’asilo; infine, una serie di attività parallele: quelle riguardanti la comunicazione, la sensibilizzazione e la divulgazione, le azioni di denuncia”.  Il Naga dispone di un camper di medicina di strada e ha in seguito sviluppato una sede distaccata, dando vita al Centro Naga Har. “Il centro è situato in Via San Colombano a Milano, nella zona vicino Corsico (un comune nella periferia sud-ovest di Milano, ndr), svolge attività giornaliere per richiedenti asilo, rifugiati e vittime di tortura ed è aperto di pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30. E’ ad accesso libero e nasce principalmente come luogo di aggregazione. L’attività principale svolta è quella di back office, basata sull’assistenza riguardo alla presentazione della domanda d’asilo, all’iter da seguire e a tutto l’aiuto necessario”.

da Artim Magazine


Segnalato da:
Eugenio Panzone

Categories:   Segnalazioni

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