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Comerio, dove il sindaco ospita i profughi a casa sua

Il sindaco mette a disposizione una casa di sua proprietà per accogliere un gruppo di profughi. Quasi a voler prevenire la domanda che potrebbe giungere da qualche concittadino e che sempre più spesso i politici si sentono rivolgere: “perchè non li ospiti a casa tua?”. Detto, fatto. In una nota alla stampa Silvio Aimetti dice molto di più e annuncia anche un vero e proprio progetto che detta le condizioni per l’ospitalità di richiedenti asilo nel proprio comune.

«In relazione alle richieste pervenute dal Signor Prefetto dott. Giorgio Zanzi  – scrive il primo cittadino – e più in generale ai numerosi appelli giunti nelle scorse settimane da personalità quali, Papa Francesco ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Giunta Comunale di Comerio ha ritenuto doveroso accogliere la pressante richiesta di ospitalità nei confronti di persone che si trovano in una grave situazione di difficoltà».

Quali? «Fornire ospitalità, per un periodo limitato nel tempo, ad un numero di migranti che riteniamo compatibile con la “vita sociale” del nostro Comune, creare un valido progetto di volontariato per queste persone in ambito Comunale, questo in modo da far sì che la loro presenza sia utile, soddisfare le richieste di alcuni comeriesi di nazionalità Italiana, attualmente disoccupati, attivando dei progetti di inserimento lavorativo».

Al fine di raggiungere questi obiettivi la Giunta ha ritenuto di individuare delle strutture, di proprietà sia pubblica che privata, che fossero libere e che potessero servire allo scopo. Il primo a dare disponibilità è stato proprio il sindaco per un appartamento di sua proprietà, che si presta ad un utilizzo immediato. Tale appartamento è stato reso disponibile, a titolo gratuito, alla cooperativa Lotta contro l’emarginazione Onlus che, a sua volta, a fronte di tale gratuità, si è impegnata a farsi carico degli stage lavorativi per persone disoccupate di Comerio, questo di concerto con i servizi sociali del Comune.


Segnalato da:
Giulio Todini

Categories:   Segnalazioni

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