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Rifiuti che diventano giocattolo. Così un nonno dà speranza ai bambini del campo profughi

giocattoliSono passati sei mesi da quando la guerra ha fatto irruzione nella sua fattoria. “È stato terribile”, racconta Kareem, “uomini armati hanno fatto razzia di bestiame e hanno minacciato di ucciderci se non avessi consegnato i miei risparmi”. Improvvisamente, la Siria, la loro terra, li respinge. Restare diventa impossibile. Dopo giorni di cammino senza cibo e con poca acqua, Kareem e la sua famiglia raggiungono la loro nuova casa, un campo profughi in mezzo al deserto. “Quando siamo arrivati, intorno a noi c’era solo sporcizia. Qui durante il giorno non c’è nulla da fare. Possiamo solo mangiare, dormire o camminare”.

 

È così che nonno Kareem, ex costruttore e carpentiere, si è messo a costruire giocattoli per i bambini del villaggio con rifiuti e materiali di scarto. Fruga nei sacchi dellaspazzatura, risorsa inesauribile dalle mille potenzialità, per dare vita a macchinine, bambole, fiori e biciclette. Tutto può essere utile e prezioso: pezzi di cartone, polistirolo, plastica e alluminio. “Quando costruisco i giocattoli, non penso alla guerra” dice Kareem col sorriso. I bambini del campo lo osservano con stupore e curiosità. Giocano, ridono. Ci sono posti dove la guerra non può entrare.

L’ultima creazione di Kareem è un grande aeroplano. “Non uno aereo di guerra, quelli li odio” dice ritoccando un’ala del velivolo. “Mi fa pensare al giorno in cui salirò su questo aereo, per andare via e tornare a casa. Nella mia mente quel giorno è vicino. Per questo l’ho costruito. Vorrei che in Siria tornasse la pace. Tutti noi qui speriamo solo di poter tornare in Siria ed essere felici” .

 

da Ehabitat.it > ripreso da un articolo di Upworthy 


Segnalato da:
Rosy Battaglia

Categories:   Segnalazioni

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